Viaggiare seguendo itinerari alternativi, o muovendosi in maniera nuova e inedita in terre già note o tutte da esplorare: chi non lo vorrebbe? Né camminate a piedi, dunque, né giri in barca, per chiunque voglia esplorare il territorio siciliano provando l’emozione delle gomme sporche di fango e delle brusche pendenze da superare accelerando quanto basta. Il fuoristrada è di sicuro il mezzo migliore per provare un brivido nuovo, per attraversare percorsi stabiliti o ancora da scoprire, alla volta di nuove mete. Se, poi, come si dice talvolta, la vera meta è il viaggio, magari il punto non è esattamente dove arrivare, ma godersi il viaggio, rendendolo quanto più evocativo possibile.
Emozioni inedite in quad
La Sicilia si presta benissimo a un simile approccio. In questo caso, dunque, non si parla di muoversi in autostrada o nelle vie principali, ma di prendere percorsi alternativi, nelle più strette stradine e nelle zone più interne. Da qui, tutta la bellezza delle esperienze che solo un’escursione in quad sa regalare: ad esempio, QuadExcursion ha organizzato un itinerario per quad di 4 ore, per una distanza complessiva di circa 50 km. Il punto di partenza, in questo caso, è Cefalù, il noto borgo marinaro della Sicilia settentrionale, e l’itinerario si spinge fino al Parco delle Madonie, attraversando anche Castelbuono. La bellezza, anche qui, sta nel viaggio, che prende percorsi non consueti, abbandonando le strade principali e perdendosi in vie più aspre, selvagge e poco battute.
È assolutamente necessario entrare in un’ottica secondo cui non è importante spingere sull’acceleratore per arrivare il prima possibile; è fondamentale, al contrario, godersi il viaggio in ogni dettaglio, sia esso paesaggistico o architettonico. Le vie che si aprono a chiunque guidi un fuoristrada in iniziative e percorsi come questi sono quasi del tutto inedite, poco esplorate e certamente diverse da quelle che si prenderebbero abitualmente: non più strade congestionate dal traffico o spiagge affollate dalla calca di turisti, ma piccole e grandi perle paesaggistiche che solo chi viaggia in quad può apprezzare. Com’è ovvio, poi, ognuno guida come crede: c’è chi cerca l’emozione della guida da intendere come forzare al massimo il fuoristrada per vedere fin dove ci si può spingere, sulle stradine sterrate e le ripide pendenze di cui la Sicilia è piena; e c’è chi, al contrario, avanza più placidamente, godendosi il brivido che solo un paesaggio colto in maniera diversa sa offrire.
Le mete preferite nelle escursioni 4×4 in Sicilia
Partendo da Cefalù, è chiaro che la prima area cui si va incontro, quando si parla di fare un’escursione in quad in Sicilia, è quella che copre tutto il parco delle Madonie. Paesaggisticamente parlando, si parla di un’autentica miniera d’oro, che ospita una grandissima varietà di specie floreali e faunistiche. A livello di flora, alcune specie vegetali risalgono all’ultima glaciazione, rendendo particolarmente preziosa la zona. Non a caso, il parco delle Madonie fa di diritto parte di quel 10% dell’isola siciliana soggetto a vincoli di tutela naturalistica. Esplorare quest’area in modo inedito, evitando i percorsi più battuti e spingendosi tra il fango e quelle vie che solo chi è a bordo di un quad può riconoscere come tali, si rivela un’esperienza veramente adrenalinica, nonché ricca di autentico fascino per gli amanti della natura.
Perché non spingersi più a Est? Là, dove si staglia contro il cielo “’A muntagna”, come la chiamano gli abitanti della provincia di Catania. Potrebbe non essere chiaro ma, per i siciliani, il riferimento invece è ovvio e va tutto all’Etna, il noto vulcano dell’isola, vero e proprio simbolo non soltanto della costa orientale della Sicilia, ma di tutta la regione. Si ha a che fare con una delle montagne più alte d’Europa, con una vetta che può competere con le principali cime alpine, ma che si arricchisce di un fascino tutto suo, legato alla natura vulcanica di questo monte.
Il cuore lavico dell’Etna, infatti, rende prezioso il paesaggio circostante, fatto di scure rocce e di vegetazione tenace, tra cui si snodano sentieri percorribili su fuoristrada. Anche questa zona, in quanto parco naturalistico, è protetta e i suoi 59.000 ettari rappresentano una risorsa preziosa per chiunque abbia voglia di esplorarli, andando alla ricerca dei segni di quella natura che resiste a se stessa e alla propria furia di lava. Foreste di betulle e faggi e percorsi più innevati in Inverno completano il quadro della ricchezza naturalistica di quest’area.
Sintetizzando, le escursioni in fuoristrada permettono di valorizzare un approccio diverso a percorsi che normalmente non si percorrerebbero, perché estremamente lontane dalle normali arterie stradali e autostradali. Solo così, si possono mettere in evidenza quegli affascinanti borghi poco o per nulla abitati, del tutto abbandonati e ricchi di una storia ormai perduta che attende solo di essere colta. A queste suggestioni, poi, si aggiungono quelle legate al più deciso impatto con la natura, fatto di gomme che affondano nel fango e polvere sollevata al proprio passaggio, testimoniando un contatto più deciso e intenso con il paesaggio. In breve, un’esperienza da non perdere.